THE FOREST

da sabato 21 marzo a domenica 22 marzo 2026
TEATRO MANZONI 2025-2026

 

creazione 2026

di Cristiana Morganti e Claudio Tolcachir
con Cristiana Morganti e attrice in corso di definizione.
regia Claudio Tolcachir


scena Cosimo Ferrigolo
costumi Nika Campisi
luci Alice Colla
da un’idea di Gaia Silvestrini

produzione Carnezzeria
con Theatre de La Ville / Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale / Emilia Romagna Teatro / Teatro di Genova / Timbre4 Madrid


Claudio Tolcachir e Cristiana Morganti si incontrano per scrivere a quattro mani e dare vita a un racconto che parte da riflessioni e spunti autobiografici, ma anche ispirato dalle vicende di personaggi del teatro classico, archetipi della condizione femminile all’interno della famiglia e della società. Cristiana Morganti, stella del teatrodanza, erede di Pina Bausch, danzatrice e coreografa, autrice di propri spettacoli dal 2010, sin dal fortunato, Moving with Pina, in cui coniuga la grazia e la forza della danza ad una verve comica irresistibile, la costruzione narrativa alla poesia del movimento. Claudio Tolcachir, drammaturgo, autore, regista, grande maestro nella direzione degli attori sin dal suo pluripremiato successo internazionale La Omisión de la Familia Coleman (Buenos Aires 2005); scrive le proprie storie sul corpo degli attori, ispirandosi alle loro personalità, non di rado a fatti reali accaduti intorno ad essi, con rara sensibilità e intelligenza.


BIOGRAFIA COME MITOLOGIA PERSONALE
In un intreccio di storie apparentemente distanti ma sottilmente collegate, lo spettacolo indaga il tema del tradimento in tutte le sue declinazioni più intime e dolorose, ma sempre con uno sguardo ironico e disincantato, attento a cogliere anche gli elementi grotteschi e tragicomici che accompagnano spesso le disgrazie. Il tradimento di chi amiamo e in cui riponiamo una fiducia cieca e la sensazione di impotenza che ne deriva. Il sentirsi ingenui, quasi stupidi di fronte all’ingiustizia, la rabbia, la delusione e il senso di colpa. La fine dolorosa e straziante di un rapporto fondante e affettivo. La perdita di fiducia negli altri. Il sospetto e la paura di essere feriti nuovamente. Far fronte al tradimento e al abbandono. Un’idea di vita che si sgretola in silenzio. Un padre che disereda la figlia. Un amico, un parente fidato che voltano le spalle proprio quando era importante restare. Attorno a questi nuclei si muovono altri temi che ne amplificano il peso e la complessità:
• I ricordi, fragili, selettivi, a volte salvifici, a volte ingannevoli.
• La demenza senile, che tradisce la mente e trasforma le relazioni.
• La morte, che arriva, attesa o improvvisa, a chiudere o riaprire conti emotivi.
• Le costellazioni familiari, come mappe invisibili che orientano, limitano o liberano.
• La possibilità di trasformare il dolore in energia vitale, creativa, ribelle.


Cristiana Morganti insieme a Claudio Tolcachir – con la verve comica che li contraddistingue – riflettono su questi temi creando un un mosaico emotivo, un racconto, a tratti danzato, che intreccia elementi autobiografici, riferimenti shakesperiani, fiabe, monologhi teatrali e fonti cinematografiche. I personaggi, tutti interpretati da Cristiana, appaiono e scompaiono, in un collage di scene in cui anche voci fuoricampo interagiscono con la protagonista. Ombre, fantasmi, visioni popoleranno questo variopinto universo, all’interno di uno spazio scenografico immaginato da Cosimo Ferrigolo, al ritmo dei Sex Pistols, Tom Waits, Bach e Vivaldi. Anche gli elementi scenici diventano a volte suoi partners.


NOTE di Claudio Tolcachir
È in piedi, perché è un’adulta e si suppone che sia in grado di affrontare le incombenze della vita. È in grado di consolare i suoi figli. Ma chi la salva da questa stupefazione. Da questa inspiegabile solitudine di orfana, di essere un adulto, un bambino, una madre, un padre? Per fare il passo successivo, ha bisogno di immergersi in se stessa, di immergersi in conversazioni che non sono mai state fatte. Domande che sono rimaste senza risposta. Deve pulire le ferite che ancora palpitano, i gesti che hanno lasciato il segno. Ha bisogno di sapere come andare avanti, essendo ora un’altra lei, che ancora non conosce. Una cerimonia privata che si può fare solo con altri. Uno spazio mentale, come se ci fossimo persi in un
bosco semplice e incantato, dove niente è come sembra e perdersi è l’unica via d’uscita. Una bambina si aggira tra gli alberi. Tanto fragile quanto pericolosa, inquietante. Questa ragazza gli sembra familiare, anche se non l’ha mai vista prima. Ma qualcosa gli dice che deve seguirla. Non c’è scelta. Cristiana mi dà l’opportunità di condividere questo percorso di ricerca e creazione, così intimo e personale. Lei apre il suo cuore e il suo dolore si trasforma in risate e commozione, tutto si tinge di assurda poesia, una congrega imprevedibile. Osa guardare in uno specchio che si è frantumato e lascia vedere parti di ciò che eravamo e di ciò che saremo. Ho la fortuna di partecipare a questo rito in cui lei mette il suo corpo e ci permette di entrare dove spesso non osiamo guardare. Per sapere come andare avanti, orfani, adulti, bambini. Ombre.


ESTRATTI dal MATERIALE DI LAVORO di Cristiana Morganti
Padre
Ti piaceva insegnarmi delle cose.
Mi hai insegnato a fare i nodi marinari e tutti i nomi dei venti.
A riconoscere le piante facendomi odorare le foglie stropicciate ad occhi chiusi.
A contare i secondi tra il lampo e il tuono per capire quanto distava il temporale.
A guidare, a giocare a tennis, ad accendere il fuoco senza fare fumo, a nuotare tenendo gli occhi aperti.
Mi hai insegnato come chiedere aiuto in mare quando si sta affogando.
Ti vedo in mutande, vicino al tavolo da pranzo, giri su te stesso con un foglietto in mano, lo posi, lo riprendi,
prendi un altro foglietto, li leggi, parli da solo, ricominci a girare, a guardarti intorno… sei perso…
preoccupato… spaventato…ti ho perso.
Mi dici al telefono che sono una figlia ingrata e falsa, che ti ho chiesto dei soldi per me ma poi e li ho dati a
mia madre. Non é vero. Non riesco a risponderti perché ho fatto un urlo disperato che mi ha spezzato la
voce.
Madre
Eri un essere bellissimo e irraggiungibile.
Quando mi venivi a prendere a scuola ti aspettavo fiera ed emozionata al cancello, e godevo nel vedere lo
stupore e l’invidia delle altre bambine che avevano delle mamme “normali”.
Tu sembravi uscita da un film: camminavi a mento alto e mi salutavi da lontano con quel gesto rilassato che
fanno le dive sul tappeto rosso di Cannes!
Stai morendo. Per entrare nell’Hospice bisogna indossare la mascherina.
Io vengo a trovarti tutte le mattine e resto con te fino all’ora di cena.
Più volte mi chiedi di vestirmi bene perché dici: “anche l’occhio vuole la sua parte”.
Un giorno mi chiedi esplicitamente di mettermi il rossetto, io ti rispondo che tanto sotto la mascherina non
si vede e tu ribatti: “Si, ma se te lo metti, io so che sotto la mascherina hai il rossetto”.

Cristiana Morganti | È una coreografa, danzatrice e attrice indipendente. Si diploma in danza classica all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e in danza contemporanea alla Folkwang Hochschule di Essen. Studia in Danimarca
con gli attori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich, Joachim Schlömer, Felix Ruckert e dal 1989 al 1992 è membro della compagnia Neuer Tanz diretta da VA Wölfl e Wanda Golonka. Dal 1993 al 2014 è danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Danza in tutti gli spettacoli del repertorio, partecipa a numerose creazioni e ai film Parla con lei di Pedro Almodovar (2001) e PINA di Wim Wenders (2011). Nel 2010 Cristiana Morganti inizia la sua attività coreografica creando e interpretando la conferenza danzata Moving with Pina per la quale riceve nel 2011 il Premio Positano Leonide Massine e nel 2020 il prestigioso Prix du Syndicat Professionel de la Critique française.
Segue una lunga collaborazione con il Conservatoire Nationale Superieure de Paris dove crea le coreografie: Out of Twelve (2012), Sacré Printemps! (2013), e Petit Rêve (2017). Per il suo spettacolo Jessica and Me (2014), Cristiana Morganti riceve il Premio Danza & Danza come Migliore Interprete/Coreografa. Presentato con successo in più di 50 città in Italia e all’estero, Jessica and me è ancora attualmente in tournée. Seguono nel 2016 A Fury Tale, spettacolo interpretato da due danzatrici di spicco provenienti dal Tanztheater Pina Bausch, e nel 2017 Non sapevano dove lasciarmi una creazione per la compagnia Aterballetto. Nel 2019 Another Round for Five, spettacolo per 5 danzatori, debutta al Napoli Teatro Festival
e nel 2021 nasce la Performance Site Specific In Another Place, in collaborazione con il danzatore Kenji Takagi e la violoncellista Emily Wittbrodt per il Musée de l’Orangerie di Parigi. Nel 2022, in occasione del debutto di Behind the Light, che la vede di nuovo in scena come autrice e interprete, riceve il Premio ANCT Associazione Nazionale Critici Teatrali per il suo percorso artistico. Segue nel 2023 Young Birds, una creazione per la Junior Company dell’Accademia Dimitri of Physical Theater (Locarno). Oltre alle varie attività di insegnamento Cristiana Morganti collabora regolarmente come direttore di prova con la Pina Bausch Foundation, nel 2024 è stata assistente alla regia di Meryl Tankard per la creazione dello spettacolo Kontakthof Echoes of ’78 ed è attualmente artista associata dei Teatri di Pistoia.

Claudio Tolcachir | Drammaturgo, regista, attore e fondatore del Teatro Timbre 4 a Buenos Aires, dove vive e lavora fino al 2023, trasferendosi poi a Madrid. Protagonista indiscusso della nuova scena argentina, ha riscosso il suo primo successo internazionale nel 2005 con il pluripremiato La Omisión de la Familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali del mondo, tra cui Milano, Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino, New York, e tuttora in tournée. Nel 1998 fonda la compagnia TIMBRE4; dal 2001 crea la multisala teatrale e scuola di recitazione, punto di riferimento culturale fondamentale a Buenos Aires, con la quale mette in scena testi da lui scritti e diretti, quali: La omisión de la familia Coleman, Tercer cuerpo, El viento en un violín (che insieme formano la Trilogia del living, raccolta in volume e pubblicata in Italia da Editoria & Spettacolo, 2012), seguono Emilia; poi Dínamo e Próximo. È stato insignito di numerosi premi: ACE, Clarín, María Guerrero, Teatro del Mundo y Teatro XXI, ed è stato nominato al Premio Konex come uno dei migliori registi contemporanei. In Italia nel 2017 ha vinto il Premio UBU per Emilia, Miglior testo straniero e scrittura drammaturgica. Le sue opere si rappresentano in oltre 20 paesi e sono state tradotte e pubblicate in sei lingue. Come attore ha lavorato in oltre 30 produzioni teatrali con registi di spicco, tra i quali il maestro Daniel Veronese; Alejandra Boero; Agustín Alezzo; Norma Aleandro; Ciro Zorzoli; Luciano Suardi; Corina Fiorillo; Roberto Villanueva; Carlos Gandolfo. In cinema ha recitato in: El pasado, regia Hector Babenco; Un especie de familia, regia Diego Lerman; El Ardor, regia Pablo Fendrix; Mentiras piadosas, regia Diego Sabanes, e altri. Come regista si è affermato in Argentina e in Sud America e all’estero tanto nel circuito indipendente che in quello ufficiale, oltre che nel musical e nel teatro musicale. In Spagna ha diretto: Todos eran mis hijos; Emilia; La verdad; Tierra del Fuego; Copenhague; La maquina de Turing. Ha inoltre diretto la versione in catalano della sua pièce di maggior successo, La omisión de la familia Coleman, per il Teatro Romea de Barcellona e recentemente Rabia e Los de ahi. In Italia ha diretto Giulia Lazzarini nel suo testo Emilia, produzione Teatro di Roma (2017). Con Carnezzeria e Piccolo Teatro di Milano ha diretto Edificio 3. Storia di un intento assurdo con Rosario Lisma, Giorgia Senesi e Valentina Picello, e nel 2024 a diretto Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Come docente dirige stage e corsi di recitazione e di regia per studenti e professionisti. Ha inoltre condotto workshop a New York, Venezia, Milano, Madrid, Barcellona, Parigi, Strasburgo, Lisbona, Santiago del Cile, San Paolo in Brasile, Montevideo in Uruguay, e oltre. Claudio Tolcachir è il Maestro dell’École des Maîtres 2022.

Genere: Teatro Prosa

Autore: CRISTIANA MORGANTI E

Compagnia: FOND.TEATRI DI PISTOIA, CARNE

Organizzatore: FONDAZIONE TEATRI DI PISTOIA

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