I SOLISTI DI PAVIA - GAVRYLYUK
venerdì 06 febbraio 2026
TEATRO MANZONI 2025-2026
I Solisti di Pavia
Alexander Gavrylyuk pianoforte
Alfonso González Barquín tromba
George Gershwin Rhapsody in Blue (vers. per pianoforte e orchestra d’archi)
Igor Stravinskij Concerto in re maggiore per orchestra d’archi
Samuel Barber Adagio for Strings op. 11
Dmitrij Šostakovič Concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi n. 1 in do minore op. 35
La Stagione Concertistica al Manzoni 2025/26 è promossa da Fondazione Teatri di Pistoia con Fondazione Caript
(21ª edizione)
Il Teatro Manzoni ospita per la prima volta I Solisti di Pavia, ensemble dall’importante storia pluridecennale. Caratterizzato dalla versatilità dei repertori e dalla flessibilità dell’organico, il gruppo esplora in quest’occasione un programma che attraversa in musica un ventennio densissimo di storia americana ed europea. Li affianca in veste di solista il pianista Alexander Gavrylyuk, interprete di fama internazionale, riconosciuto per la tecnica strabiliante, l’energia travolgente e la lucidità del pensiero musicale.
La Rhapsody in Blue di Gershwin (1924), qui proposta in una particolare versione per pianoforte e archi, apre il concerto come un’istantanea scintillante dell’America degli anni Venti, in cui il pianoforte diventa voce narrante di un universo frizzante, giocoso e poetico allo stesso tempo. Seguono due pagine per archi composte a pochi anni di distanza eppure raffiguranti mondi emotivi lontanissimi: il Concerto in re di Stravinskij (1946), elegante capolavoro di cesello dello stile neoclassico del compositore, mostra la scrittura per archi in tutta la sua perfezione, mentre il celeberrimo Adagio di Barber (1938), capace di toccare corde profonde con la sua struggente bellezza, avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa e intensamente evocativa. A chiudere il concerto è il Concerto n. 1 per pianoforte, tromba e archi di Šostakovič, in cui Gavrylyuk dialoga con Alfonso González Barquín, prima tromba dell’Accademia di Santa Cecilia. Composto nel 1933, il brano sorprende per freschezza, brillantezza e libertà inventiva: tra rimandi al passato, umori contrastanti e virtuosismi scintillanti, emerge la personalità audace di un giovane Šostakovič, capace di giocare con forma e stile in modo irriverente e profondamente espressivo.
Genere: Concerti Clas
Autore: VARI
Compagnia: I SOLISTI DI PAVIA
Organizzatore: FONDAZIONE TEATRI DI PISTOIA