GRAMSCI GAY
da giovedì 20 marzo a sabato 22 marzo 2025
Sala Bergamas di Gradisca d'Isonzo
marzo 2025
giovedì 20, venerdì 21, sabato 22, h 20.30
GRAMSCI GAY
di Iacopo Gardelli
regia Matteo Gatta
con Mauro Lamantia
scene e costumi Gaia Crespi
voce e tecnica Mattia Sartoni
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
durata 60 minuti circa
DUE EVENTI A CENT’ANNI DI DISTANZA TESSONO FILI INVISIBILI SUL SIGNIFICATO DI IMPEGNO E DISILLUSIONE.
Antonio Gramsci ha la capacità di parlare direttamente all’inquietudine delle coscienze. Leggerlo oggi dà l’impressione di leggere pagine scritte da un alieno; tale è la grandezza del personaggio in termini di valore assoluto (tra i pensatori politici più studiati al mondo), tale è la distanza, palpabile, tra quelle parole e la retorica da mass media alla quale ci siamo abituati. Antonio Gramsci muore però nel 1927, lasciando noi un secolo dopo a interrogarci sulla sua eredità- perché, che abbiamo letto o meno i Quaderni, gli articoli, anche solo le Lettere dal Carcere, Gramsci come simbolo ha anche oggi un peso di rilevanza. Se da una parte però la sua icona è ancora vessillo di una sinistra che professa i valori dell’antifascismo, della lotta operaia, ecc., dall’altra viene da chiedersi se noi millennials, ovvero i prossimi adulti, i prossimi cittadini responsabili, ci riconosciamo veramente in quella fiducia cieca nella politica come strumento di emancipazione.
La notte del 10 novembre 2019 è stato deturpato un murales raffigurante il volto di Gramsci sul carcere di Turi, a Bari, dove il filosofo sardo trascorse 5 dei suoi 10 anni di prigionia e scrisse gran parte dei Quaderni dal Carcere. Una mano anonima ha scritto GAY sulla fronte con l’acrilico rosso. Gramsci Gay è diviso in due quadri. Nel primo quadro siamo nel 1920. Un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro è ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il nostro vandalo del murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta. Questi due eventi, a cent’anni di distanza l’uno dall’altro, tessono fili invisibili sui significati di impegno e disillusione, fiducia e indifferenza, fuoco e cenere.
Genere: Teatro Prosa
Autore: GARDELLI
Compagnia: ACCADEMIA PERDUTA, ROMAGNA TEA
Organizzatore: AARTISTI ASSOCIATI